(Ricordi, 1974)
Uni dei pochi dischi in grado di spiegare l’Italia degli anni ’70. A fianco di un beffardo teatrino orchestrale (In Fila Per Tre) e della recuperata Un Giorno Credi, emerge il Bennato più stupefacente. Armato di chitarra, tamburello a pedale, armonica e caustico kazoo, ironizza con ferocia sulla borghesia e le istituzioni (La Bandiera, Ma Che Bella Città) ma pesta i piedi anche alla sinistra militante: ce n’è per il PCI (Facciamo Un Compromesso) e per le Brigate Rosse (Arrivano I Buoni). In un pressoché inedito clima di blues-rock acustico, in controtendenza con l’ondata “progressiva” del periodo, Bennato sigilla il disco col suo pezzo più sarcastico, Salviamo Il Salvabile.
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