(DGC/Geffen, 1991)
La band comincia a registrare i provini per un secondo album Sub Pop con il tecnico e produttore Butch Vig, ma dopo qualche mese prende un’altra strada e va a registrare per una major, con un budget questa volta oltre i 100.000 dollari. Il cambiamento non sembra interferire in alcun modo sui Nirvana, capaci di esprimere comunque tutta la loro rabbia, la loro forza e il loro disagio. David Grohl ha sostituito Channing e si integra perfettamente con Novoselic ma è Cobain la calamita: con la sua acida chitarra e soprattutto con la voce aspra e tenera, fragile e acuminata. Il disco decolla fin dal primo brano (Smell Like Teen Spirit) e si libra in volo con Polly, In Bloom, Come As You Are. Nevermind è un album epocale, di quelli capaci di dividere la storia rock in “prima” e “dopo”.
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