(CGD, 1991)
Il passaggio alla lingua italiana coincide con il capolavoro della band marchigiana. Dall’impietoso riscatto del nostro Paese dipinto in Socialdemocrazia alla galleria di personaggi “contro” di Bandito Senza Tempo, dalla chiamata di Lotta Continua al combat rock di Ombre Rosse, i brani memorabili occupano la maggior parte della scaletta. Chitarre e strumenti tradizionali, entusiasmo e commozione in uno dei più bei dischi italiani degli anni Novanta.
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