(Parlophone, 2003)
Continua il work in progress dei Radiohead sulle strutture della musica popolare. Per Hail To The Thief, il cui titolo si riferisce alle contestazioni a George Bush Jr, il quintetto sceglie la via della rapidità e reattività. Reattività di pensiero, rapidità di azione. 2+2=5 trova una terza via tra chitarra rock ed elaborazioni elettroniche: è punk con un diploma in ingegneria informatica. L’album è piuttosto un insieme di momenti diversi: brani franti nello sviluppo (Sit Down. Stand Up) come nel ritmo (Backdrifts), tonalità minori e immagini serali (e seriali) allarmanti (dal crepuscolo di The Gloaming al bosco e all’allegria naufragi di There There, al panico che si tocca in We Suck Young Blood, Wolf At The Door e nella scientifica Myxomatosis). Un Thom Yorke allarmato per i destini del mondo scrive la palingenetica Sail To The Moon per il suo figliolo Noah. Dove andranno i Radiohead, se non sul lato oscuro della luna?
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